Lo storytelling è il modo più potente di far girare le idee nel mondo al giorno d’oggi.
(Robert McKee)
C’era una volta…E c’è ancora! Non si tratta però di una favola, un qualcosa al di fuori della realtà; al contrario: si tratta di vita realtà, di fatti veri, di storie realmente accadute.
La meraviglia del racconto, quello che ti emoziona quello che ti porta a vivere quelle parole, a renderle concrete, quasi a toccarle fino ad esclamare: “E’ vero, succede anche a me!”.
Raccontare storie significa raccontare le persone e il loro quotidiano.
E quando si parla di aziende, cosa possono raccontare? Beh, le aziende sono fatte di persone che vivono sentimenti, emozioni; quindi un’azienda che si racconta, racconta le persone che la costituiscono.
Ai tempi dei social e del web la chiamano Brand Storytelling: la narrazione di un marchio (se vogliamo una traduzione letterale) che può essere determinante per farsi conoscere ma, soprattutto, avvicinarsi alla “gente comune” emozionandola. Approdare su un sito aziendale: immagiamo di bussare alla porta di qualcuno che ti invita per la prima volta a casa sua: tante le domande che vengono in mente e tanta è la curiosità di capire, osservare ed entrare in contatto con ciò che abbiamo di fronte. Non importa che sia solo uno schermo virtuale, l’occhio vuole sempre la sua parte anche senza toccare. Anzi, quando qualcuno bussa a un sito, serve ancora più attenzione e cura a ciò che viene presentato.
In una parola: serve autenticità. Ecco che, oltre alle immagini, entra in gioco il Brand Storytelling: guidare l’ospite nella visita delle varie pagine mediante racconti reali, volti e storie di chi, in quell’azienda lavora.
Cosa raccontare? Tanto, tutto: dall’imprenditore e la sua storia, passando per i dipendenti e la loro vita in azienda, spulciando i processi di realizzazione di un prodotto e curiosando tra i momenti di riposo e convivialità aziendale fino a conoscere il territorio dove questa realtà imprenditoriale è nata. A proposito di territorio, avete mai visto il Brand Storytelling della birra Ichunsa?
“Anima sarda” è il titolo dello spot; in 30 secondo l’azienda è riuscita a spiegare, attraverso le immagini (visual storytelling) cosa racchiude la birra: l’anima della Sardegna. Dal mare, ai monti, dai pascoli alla pesca: è l’esaltazione del rispetto del territorio, la dimostrazione concreta e tangibile di come, bevendo quella birra, si possano sentire i sapori e gli odori della terra sarda.
Viene voglia di sedersi a un tavolo e gustare Ichnusa perché il loro Brand Storytelling esprime verità ed autenticità che necessitano anche del “metterci la faccia”, mostrarsi davanti al proprio pubblico (target) anche quando si vive un momento critico. Come accadde alla Ferrero quando si discuteva fortemente sulla presenza di olio di palma in una dei suoi prodotti di punta.
In quel contesto il Brand Storytelling ha un avuto un ruolo primario, è stato cioè capace di raccontare una storia di 70 anni in meno di un minuto mettendoci le facce della famiglia Ferrero e dei dipendenti dell’azienda. Ha saputo sapientemente spiegare come nasce il prodotto entrando sul posto di lavorazione; ha messo in risalto la qualità del medesimo mostrando le materie prime.
Non solo: in meno di un minuto si è entrato nel cuore del problema cioè l’olio di palma parlandone con naturalezza, senza deviare l’argomento o usare giri di parole ammettendo la realtà delle cose con schiettezza e verità. Sono solo due di casi ben riusciti Brand storytelling: storie di persone che raccontano ad altre persone ciò che fanno e come lo fanno attraverso qualità, autenticità ed emozioni.