È una giornata del tutto grigia, insignificante, fatta di minuti, ore che passano in attesa di una buona notizia.
Chiusi nelle nostre case, chiusi nei nostri distanziamenti “sociali”. È forse un giorno di aprile ma potrebbe
essere un giorno di un qualsiasi mese, non ha importanza. È un giorno senza infamia e senza gloria, che è
peggio di un giorno nefasto. È proprio in questi momenti senza tempo, senza faccia, senza movimento, che
se arriva anche la più piccola notizia positiva, la vedi come una goccia di rugiada nel mezzo del deserto.
E poi arriva, la notizia arriva. È una notizia che non riguarda direttamente la mia vita, e quindi potrebbe non
spostare di molto i miei equilibri psichici. Ma è una notizia che riguarda l’intero genere umano. La
guarigione in un momento in cui un virus tiene sotto scacco il mondo intero. La guarigione da una malattia
terribile, mentre tutti siamo presi dai numeri dei contagiati, dai numeri dei nuovi casi, dai numeri dei
guariti, dai numeri dei morti. Una semplice notizia, che però fa la differenza. Mi sento meglio anch’io. Mi
passa il dolore alla schiena, il dolore alla spalla, respiro meglio. Può una semplice notizia cambiare il nostro
stato fisico, mentale?
Chi è guarito da una malattia terribile non è una persona comune, è un personaggio pubblico. Un uomo,
prima che personaggio pubblico, ma comunque famoso nel mondo per aver conquistato moltissimi trofei
nella sua attività ed una volta terminata la sua carriera, si è dedicato a raccontare gli episodi di ciò che lo
rese famoso. Era sempre in movimento e sempre al lavoro quando capì che avrebbe dovuto fermarsi per
cercare di salvare la propria vita, dovette stabilire un obiettivo che non avrebbe mai voluto fissare. Tutte le
capacità che aveva utilizzato per raggiungere i suoi trofei e per appassionare milioni di persone, ora le
doveva prodigare per il traguardo più importante.
Quando c’è qualcosa che mi fa stare meglio mi tornano in mente tante cose belle; e la notizia della
guarigione del nostro personaggio, mi fece tornare in mente che forse 3 anni fa avremmo potuto
incontrarci. Mi tornò in mente che nella mia lista dei desideri o wishing list c’era un libro da comprare (il
suo), e così visto che le librerie sono nuovamente aperte vado alla Feltrinelli e lo compro. Cerco l’edizione
con la copertina bella, ma è terminata e compro l’edizione oscar best seller, fa niente. Inizio a leggere e
resto interdetto dal fatto che ci sono tante storie di altri personaggi, però mi piace, perché è un
concentrato di personaggi che sono riusciti in qualcosa, che tanto mi piace leggere. Osservo la copertina, il
nostro personaggio con la faccia rilassata e sorridente, gli occhi chiusi di chi medita e che magari ha appena
ricevuto un’illuminazione. Tutte le 98 storie che leggo sono delle pillole di saggezza ed ispirazione ed
ovviamente per un appassionato di bici come me, quella di Merkx, è adrenalina allo stato puro, perché non
c’è solo la forza del cannibale, ma anche la serietà dell’uomo di altri tempi.
Poi arriva la storia numero 99, che racchiude il motivo per cui sono andato in libreria e per cui ho divorato
le precedenti 98 storie. Il cuore mi batte un po’ più forte, perché mi torna in mente l’immagine del nostro
personaggio che con indosso una maglietta blu con una stella gialla sulla spalla destra ed una stella gialla
sulla spalla sinistra, solleva una coppa con due manici molto grandi, intorno i suoi compagni con le braccia
al cielo e una pioggia di coriandoli che svolazzano qua e là. Mentre leggo che gli piace giocare a Golf, mi
torna in mente che un mio amico, mi aveva parlato del torneo di Golf che organizza insieme ad un suo ex
collega. Ma la parte più emozionante del suo libro la regala quando dice che anche se credeva nel suo
futuro, fece testamento, ed il quel frangente vide tutte le cose della sua vita per quello che sono: cose.
Mentre tutti noi siamo di più: Pensieri e Legami, Emozioni e Parole. Qui mi fermo, chiudo il libro e rifletto.
Mi alzo, mi stiracchio, faccio dei respiri profondi e cammino per casa, dai balconi osservo il mondo che mi
circonda, penso ai miei legami, penso ai miei pensieri, mi emoziono, chiamo qualcuno al telefono solo per
salutarlo, scrivo un messaggio a chi avevo cancellato dalla mia vita. Pratico un po’ di yoga e poi leggo che
anche il nostro personaggio si è dedicato alla scoperta della cultura orientale, che è quella che cerca di
scoprire l’essenza della persona, e non l’accrescimento di possedimenti. Se è vero che siamo solo parti di
un’ insieme unico, magari con il nostro personaggio ci siamo già incontrati nei nostri pensieri, o magari ci
incontreremo…senza fretta. R.F.